ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su il mattino di Padova
(Sezione:    Pag.     )
Martedì 25 Febbario 2003

l. v.

Rafforzata la vigilanza nelle stazioni, l'attenzione si sposta sugli attracchi delle navi Usa

Il governo ora teme il fronte del porto


ROMA. Rafforzata la sorveglianza alle stazioni con mille uomini, il ministero dell'Interno continua a tremare. Non spaventa la giornata di mobilitazione annunciata per domani dai Disobbedienti. Gli analisti dei movimenti di piazza la considerano quasi fisiologica. La regia della protesta «no» e «new global», per quanto Luca Casarini faccia sforzi di fantasia, è ritenuta più o meno canonica. Piccole azioni, diffusione delle parole d'ordine via Internet, appuntamento nazionale, dissolvimento della protesta verso nuove frontiere di disobbedienza. Non preoccupa dunque la sfilata di bandiere della pace sulla rete ferroviaria italiana. Né turba molti sonni la possibilità di una diserzione di massa dalle lezioni per blocco le littorine e, magari, le metropolitane in segno di protesta contro la guerra. La vera grande preoccupazione adesso sono i porti.

Non è chiaro quando, non è chiaro se, fatto sta che la Marina degli Stati Uniti prima o poi attraccherà sulle banchine dei più grandi porti italiani per caricare uomini e armamenti. E troverà non i disobbedienti ma i portuali a boicottare le operazioni prebelliche, ed eventualmente belliche.

La più forte preoccupazione del Viminale non è la compattezza dei portuali. Si teme piuttosto la scarsa tenuta delle centrali sindacali. La crescente consistenza dei Cobas viene visto come un rischio per l'ordine pubblico. Il boicottaggio dei carichi di armi è stato annunciato dalla Filt Cgil, questo è vero. E' anche vero che si tenta di mediare le posizioni più rigide ricorrendo all'impegno in prima persona del segretario generale della Cgil. Guglielmo Epifani giovedì sarà fra i portuali di Livorno. A ribadire, probabilmente, il suo appello alla legalità. E a ricordare che il sindacato si aspetta una convocazione dal governo per avere spiegazioni. Ma se Cgil e Cisl sembrano disponibili ad azioni puramente simboliche, altro non può dirsi dei Cobas e dei senza sindacato pronti a ingaggiare una protesta a oltranza. Senza considerare che questo riaccenderebbe la protesta dei Disobbedienti, pronti alla guerra dei porti dopo quella dei binari.

Il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano ha annunciato un piano alternativo. La voce di una deviazione dei treni con le armi verso la Slovenia è stata giustificata come una parte di questo ripiego. La verità è che il Viminale non vuole scoprire le sue carte. E' forte il timore che l'ultima relazione sull'attività dei servizi eversivi fosse profetica nell'immaginare germi di terrorismo nutriti dai rischi di guerra. Rispetto alla minaccia derivante dalla violenza negli stadi gli 007 hanno già avuto ragione.


 

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